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WORKSHOP GRATUITO DI AUTODIFESA

WORKSHOP GRATUITO

DIFESA PERSONALE & ANTI-AGGRESSIONE FEMMINILE

In occasione della festa della donna abbiamo pensato di regalare questa esperienza a tutte le donne, dai 16 anni in su, che desiderano apprendere qualche tecnica di AUTODIFESA e ANTI-AGGRESSIONE. 

La lezione sarà così suddivisa:

  • Introduzione, concetti teorici e consigli pratici.
  • Lezione pratica sulle tecniche di Autodifesa e Anti-Aggressione.
  • Tecniche e consigli sui metodi di Fuga con un esperto di Parkour.
  

Vi aspettiamo SABATO 16 MARZO 2019 dalle ore 15 presso la palestra Total Natural Training.

Presentarsi con tuta e scarpe da ginnastica ad uso palestra o abbigliamento comodo.

 Il workshop è a numero chiuso ed è rivolto a tutte le donne a partire dai 16 anni.

Per informazioni e prenotazioni contattaci ai seguenti recapiti: 
Tel. 02 84087663     email: segreteria@batquai.it

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

Significato del termine bat quai

BÁT QUÁI

SIGNIFICATO DEL TERMINE

Bát Quái (八卦, Ba Gua in Lingua Cinese) è un simbolo i cui significati si possono ritrovare nella sconfinata e millenaria cultura cinese: dal Taoismo, alla Medicina Tradizionale, dal Feng Shui alle Arti Marziali. Esso  è strettamente collegato alla concezione dell’Universo tramite il Microcosmo e il Macrocosmo, le relazioni e i principi dei 5 elementi (Ngu Hành) e la legge dei Mutamenti (Kinh Dịch).

Il significato di Bát Quái  è  “Otto  Trigrammi”:

  •  Bát  significa Otto,
  • Quái sono i Trigrammi.

 

Solitamente viene rappresentato con al centro il Thái Cực đồ (Taijitu), che rappresenta il concetto di Âm e Dương (Yin/Yang) e l’unione degli opposti. Il tutto è contornato da otto trigrammi, allineati ciascuno ad un punto cardinale, più i quattro intermedi formando un perfetto ottagono. Un trigramma è composto da 3 linee orizzontali, di due tipologie diverse: la linea intera — indica Dương(positivo), la linea spezzata – – indica Âm(Negativo). Secondo la tipica visione orientale per cui l’Uomo è stato posto quale tramite fra la Terra ed il Cielo:   la linea inferiore è relativa all’aspetto del fenomeno o della situazione collegato alla Terra e quindi agli aspetti più fisici e materiali   quella centrale si riferisce all’Uomo, alle relazioni ed alla società   quella superiore al Cielo, ai fenomeni atmosferici, alle idee ed alla spiritualità

I QUÁI hanno diversi significati, ognuno di essi può simboleggiare un elemento della natura, un punto cardinale, un numero o un animale. Si può dire che generalmente simboleggiano i flussi di energia che attraversano il mondo e possono condizionare la vita umana. Essi possono essere considerati ad esempio rappresentazioni simboliche del nucleo familiare. Raffigurano infatti il padre, la madre e i vari gradi dei figli, sia femmine che maschi. I trigrammi si possono trovare rappresentati sugli abiti dei sacerdoti taoisti e su muri, soffitti e pavimenti dei templi cinesi. Rappresentazioni del BÁT QUÁI si possono trovare anche nelle case, all’ingresso, a volte direttamente sulla porta. Si crede infatti che utilizzato come amuleto il simbolo tenga lontano gli spiriti maligni.

Gli otto trigrammi e gli otto elementi sono legati tra di loro con rapporti di affinità e di opposizione, in base ai principi di Âm e Dương. Questo concetto viene rappresentato da coppie più specifiche di opposti complementari, rispettivamente: Cielo e Terra, che sono i poli principali a livello cosmologico Acqua e Fuoco, dalla cui interazione nascono e dipendono tutti i cicli vitali Monte e Lago, che rappresentano le energie più lente e potenti come quelle geologiche Tuono e Vento, che si susseguono rapidamente come nei fenomeni meteorologici I QUÁI possono essere ancora combinati tra loro dando origine ai sessantaquattro esagrammi dell’ Kinh Dịch o il Libro dei Mutamenti (I Ching,易經) Del BÁT QUÁI esistono due versioni, che differiscono essenzialmente per la disposizione dei trigrammi, e quindi delle varie zone di influenza. Queste due versioni si chiamano Prima sequenza celeste e Seconda sequenza celeste.

 
VÕ CỔ TRUYỀN VIỆT NAM

VÕ CỔ TRUYỀN VIỆT NAM

IL PATRIMONIO CULTURALE DEL POPOLO VIETNAMITA

INTRODUZIONE

Il Võ cổ truyền Việt Nam (Arti Marziali Tradizionali Vietnamita – A.M.T.V.) è il patrimonio culturale del popolo vietnamita. Il termine gererico “Võ cổ truyền Việt Nam” viene utilizzato per indicare le scuole di arti marziali tradizionali del Vietnam.
Il Võ cổ truyền Việt Nam è stato creato, sviluppato, mantenuto e diffuso per molte generazioni nel corso della lunga storia del popolo vietnamita.
Originariamente il Võ cổ truyền Việt Nam era  un’arte marziale utilizzata per le battaglie.
Durante la storia del Vietnam, i vietnamiti applicarono le tecniche a mani nude e con le armi per costruire, difendere, sviluppare e proteggere il paese.

LE CARATTERISTICHE DISTINTIVE DELLE A.M.T.V.

Questo tipo di arte marziale fa uso di tecniche a mano nuda e con le armi per l’applicazione nei combattimenti.
Coloro che praticano le arti marziali tradizionali vietnamite allenano e condizionano l’intero corpo ad essere arma naturale per colpire, calciare, lottare, afferrare, ecc, utilizzando tecniche eseguite con mani, piedi, gomiti,  ginocchia, spalle, testa, anca e così via.
Le arti marziali tradizionali vietnamite sono complesse e diverse. I principi tattici di base sono caratterizzati da un approccio molto attivo che si riflette chiaramente nel suo spirito. 

  • Attaccare per difendere;
  • La mano usata per l’attacco serve anche per parare;
  • Il calcio usato per l’attacco serve anche a difendere;
  • Usare il morbido per sconfiggere il duro;
  • Usare il corto per controllare lungo;
  • Mani contro le mani;
  • Mani contro i calci;
  • Calcia contro le mani;
  • Calcia contro i calci;
  • Calcia contro le posizioni;
  • Tecniche a mani nude contro le armi;
  • Armi contro le armi;
  • Difesa e contrattacco simultaneamente.

MORALITÀ DELLE ARTI MARZIALI – VÕ ĐỨC

Il principio fondamentale del Võ cổ truyền Việt Nam è “Prima la moralità, dopo la tecnica”.
La moralità è considerata molto importante nella pratica.
La moralità è la convinzione o il riconoscimento di comportamenti “buoni” o “cattivi”, è la determinazione di ciò che dovrebbe essere fatto e di ciò che non dovrebbe essere fatto.
La moralità ci accompagna come la nostra ombra.

UMANITÀ E SPIRITO MARZIALE – NHÂN VĂN VÀ THƯỢNG VÕ

Coloro che praticano le arti marziali tradizionali vietnamite non si sforzano di sconfiggere gli altri, ma di conquistare sé stessi.
Le scienze umane ci stimolano a chiederci chi siamo e cosa dovrebbe significare la nostra vita.
Lo spirito marziale è molto importante per chi vuole padroneggiare le arti marziali ed è fondamentale per comprenderne ed acquisirne l’essenza.
 La mente deve essere sviluppata così come il corpo.

FILOSOFIA NEL VÕ CỔ TRUYỀN VIỆT NAM

YIN e YANG – ÂM DƯƠNG
Yin e Yang sono due principi complementari della filosofia orientale. Nella filosofia orientale, il concetto di Yin-Yang, è usato per descrivere come forze apparentemente opposte o contrarie sono interconnesse e interdipendenti nel mondo naturale; e come si completano l’una con l’altra mentre si relazionano l’una con l’ altra.
I CINQUE ELEMENTI – NGŨ HÀNH

Secondo la filosofia orientale i cinque elementi sono: Acqua, Legno, Fuoco, Terra, Metallo; Questo ordine di presentazione è noto come sequenza di “generazione”.

Il principio della generazione:

  • Il legno alimenta il fuoco
  • Il fuoco crea la Terra
  • La terra porta il metallo
  • Il metallo raccoglie l’acqua
  • L’ acqua nutre il legno

Altre definizioni comuni per questo ciclo sono
“di creazione” e “madre”.

Il principio della distruzione:

  • Il legno stabilizza la Terra
  • La terra argina  l’acqua
  • L’acqua spegne il fuoco
  • Il fuoco fonde il metallo
  • Il metallo taglia il legno

Questo ciclo potrebbe anche essere definito
“di controllo”, o “padre”

8 TRIGRAMMI – BÁT QUÁI
Gli otto trigrammi sono:

Cielo ☰ (Càn) ; Lago ☱ (Đoài); Fuoco ☲ (Ly); Tuono ☴ (Chấn); Vento ☳ (Tốn); Acqua ☵ (Khảm); Montagna ☶ (Cấn); Terra ☷ (Khôn).

Questi otto simboli sono i trigrammi usati nella cosmologia taoista per rappresentare i principi fondamentali della realtà, visti come una serie di otto concetti interconnessi. In tutte le culture, i simboli trasmettono dei significati.

Gli otto trigrammi sono gruppi di simboli che hanno un significato profondo nella filosofia orientale.
Questi otto simboli rappresentano processi naturali.
Essi rappresentano movimento e cambiamento.

CONCLUSIONI

L’arte marziale è l’arte della vita, così il Võ cổ truyền Việt Nam può aiutarci ad avere la mente sana in un corpo sano
Il Võ cổ truyền Việt Nam è anche uno strumento per trovare la pace della mente.

Đà Lạt, 10/2016
Grand Master Trương Văn Bảo

Esami Bambini 2018

ESAMI BAMBINI | 2018

Nei giorni 26 Maggio e 9 Giugno 2018 si sono svolti gli esami per il passaggio di grado degli allievi più giovani della nostra Scuola.

Nonostante la tensione e l’emozione tutti i nostri Giovani Draghi hanno superato la prova egregiamente, dal più piccolo come Riccardo di 5 anni ,al più grande come Giuseppe di 14 anni. Tutti hanno ricevuto il loro meritato CAP(striscetta)Verde.

Nella Scuola Bat Quai i gradi dei praticanti sotto i 14 anni sono di colore verde. Questo colore, secondo la teoria dei 5 Elementi, è il colore legato all’elemento Legno e rappresenta la Nascita. In questa prima fase, il giovane praticante apprende e sviluppa le fondamenta del Kung Fu, essenziali per poter proseguire l’apprendimento nei livelli successivi.

Secondo la teoria dei 5 elementi, nel ciclo di creazione, il Legno genera il Fuoco. Infatti, al termine del percorso con gradi Verdi il praticante dovrà intraprendere un nuovo percorso, caratterizzato da gradi di colore Rosso. Questo colore, legato all’elemento Fuoco, rappresenta la Crescita.

Armi Tradizionali – BINH KHÍ | Kung Fu Milano

BINH KHÍ

LE ARMI TRADIZIONALI

In ogni scuola di  Kung Fu  è contemplato lo studio delle armi tradizionali. In lingua vietnamita può essere chiamato Binh Khí, Vũ Khí o Cổ Võ Đạo.

Nella Scuola Bat Quai l’allenamento alle armi tradizionali ha un programma specifico e parallelo allo studio del combattimento a mani nude.

Per intraprendere  tale studio  l’allievo dovrà prima padroneggiare i fondamentali del Kung Fu a mano nuda (tecniche di base, posture e spostamenti), successivamente potrà essere avviato alla pratica delle armi di base:  “Đoản  Côn” (Bastone Corto), e “Côn” (Bastone Lungo).

Inizialmente l’allievo si impegnerà ad apprendere i maneggi e i primi movimenti di base, attraverso i quali dovrà acquisire padronanza con l’arma di base. Questo è possibile solamente attraverso un allenamento costante basato sulla ripetizione continua dei movimenti.  In uno secondo momento l’allievo apprenderà le forme (Quyen) ed infine  le applicazioni in combattimento.

In funzione del livello raggiunto attraverso lo studio delle armi di base, considerate propedeutiche, l’allievo viene successivamente introdotto allo studio delle armi snodate, come il “Côn Nhị Khúc” (meglio conosciuto con il nome giapponese Nunchaku) o la Catena a 9 pezzi “Nhuyễn Tiên” oppure  alle armi da taglio come il “Đao (sciabola Viet), la “kiếm” (spada), ​​la “Thương​” (Lancia), la “Đ​ại Đ​ao” (Alabarda)​, ecc…

Nella tradizione del Kung Fu Sino-Vietnamita esiste una molteplicità di armi. Alcune hanno origine da attrezzi contadini che venivano utilizzati nei campi. Ad esempio il “Côn” serviva per trasportare i secchi d’acqua mentre il “Côn Nhị Khúc” era utilizzato per battere il riso. Altre armi hanno invece una chiara provenienza nobiliare o militare come ad esempio la Sciabola(Đao), la Spada(Kiếm) l’Alabarda(Đ​ại Đ​ao), la Lancia(Thương) ecc… Inoltre, esiste anche una categoria di armi derivate da oggetti di uso comune che i Maestri del passato trasformarono in pericolose armi di difesa come il Ventaglio, l’Ombrello, il Bastone da Passeggio,  ecc..

CÔN NHỊ KHÚC (nunchaku)
Forma eseguita dal Maestro Emanuele Gerardi (Milano – 2008)

Regolamento – Kung Fu Milano

REGOLAMENTO

Durante il corso, l’allievo si impegna a rispettare le seguenti regole:

  • L’allenamento può avere luogo solo in presenza del Maestro o di un assistente autorizzato.
  • Rispettare la pulizia dei locali usati e le attrezzature a disposizione.
  • Rispettare il divieto formale di fumare nell’ambiente e nel locale d’allenamento soprattutto se si indossa il VO PHUC (Divisa)
  • Il VO PHUC (Divisa) deve essere sempre in ordine, pulito e non dovrà avere cattivo odore.
  • Sul VO PHUC dovrà essere sempre presente lo stemma della scuola Bat Quai cucito all’altezza del cuore
  • Entrare nel locale d’allenamento con mani e piedi puliti. le unghie delle mani e dei piedi saranno tagliate con cura.
  • Togliere ogni oggetto che rischia di provocare ferite a se stessi e ai compagni: anelli, orologi, collane, braccialetti, piercing…
  • Rispettare gli orari dei corsi, e in caso di ritardo aspettare al bordo del locale l’autorizzazione del Maestro per entrare.
  • Eseguire il saluto entrando e uscendo dal Vo Duong.
  • Osservare silenzio assoluto durante l’allenamento (spegnere il cellulare, salvo casi eccezionali da segnalare al Maestro prima della lezione).
  • Segnalare al Maestro, le difficoltà fisiche o le ferite prima di ogni allenamento.
  • Legare sempre i capelli nel caso siano eccessivamente lunghi.
  • Avere una postura corretta in piedi o seduti (gambe incrociate o seduti sui talloni).
  • La cintura va indossata solamente all’interno del Vo Duong (Sala d’allenamento)
  • Per riannodare la propria cintura nel locale d’allenamento, mettersi in posizione Quy Tan “ginocchio a terra”
  • Durante il corso, non lasciare il locale d’allenamento per nessun motivo (neanche per dissetarsi o altro) senza l’autorizzazione dell’Maestro.
  • Solo il Maestro o un assistente autorizzato ha il compito di insegnare la tecnica agli allievi.
  • Durante la lezione e vietato consumare cibi e bevande.

I Rapporti tra i Praticanti

Tra i praticanti i rapporti devono essere di cortesia e di rispetto. La gerarchia tecnica predomina su ogni distinzione di ordine sociale o fisico. Il debuttante deve imparare tutto dal suo superiore e considerarlo di conseguenza. Il posto occupato dal praticante, al momento del saluto collettivo, ha un’importanza molto particolare, i praticanti si posizioneranno di fronte al Maestro, il grado più alto sarà posizionato alla sinistra del Maestro e a scalare in ordine di grado si posizioneranno gli altri. In ogni caso, il praticante esprime la propria riconoscenza verso il suo compagno:

  • Salutandolo prima e dopo un esercizio o allenamento in coppia.
  • Adattandosi al ritmo del compagno se meno esperto.
  • Aiutandolo in caso di difficoltà

I Rapporti tra Maestro e Allievo

La consuetudine insegna ad ognuno a trovare il proprio posto, a porsi di fronte agli allievi e anche di fronte al Maestro. Nel locale di allenamento, la persona con cui conversavamo famigliarmente qualche minuto prima, diventa l’insegnante che sta per guidarci nelle progressioni. Se non deve apparire come una istanza superiore, inaccessibile, censoria e repressiva, non può neanche lasciar sviluppare un’atmosfera di famigliarità. L’attuazione istantanea dei consigli dati, il silenzio osservato al momento delle spiegazioni, il saluto che precede e segue ogni intervento dell’insegnante, sono testimonianze di riconoscenza verso colui che ci dedica del tempo per insegnare l’Arte Marziale. Il debuttante terrà a mente che l’insegnante è prima di tutto un praticante che prosegue il proprio allenamento, che conosce le proprie lacune e le colma attraverso una pratica regolare. Il rispetto della forma impone al praticante un’attenzione sostenuta e sviluppa la vigilanza, la disponibilità fisica e mentale. La forma varia da metodo a metodo, ma i principi che la reggono sono immutabili.

Gli 8 Principi della Scuola Bat Quai

GLI 8 PRINCIPI DELLA SCUOLA BAT QUAI

1) Addestrarsi coltivando le Virtù Morali dell’Arte Marziale (võ đức)

2) Migliorarsi con l’autocritica, essere costanti ai corsi.

3) Rispettare il Maestro, la gerarchia e i fratelli di Kung Fu.

4) Applicare rigorosamente i regolamenti della Scuola Bát Quái.

5) Coltivare la Conoscenza, forgiare lo Spirito, progredire nella Via.

6) Vivere con probità, semplicità, fedeltà e nobiltà d’animo.

7) Rispettare tutte le scuole di Arti Marziali.

8) Utilizzare il Kung Fu solo in caso di Legittima Difesa

WORKSHOP di AUTODIFESA

Workshop di Difesa Personale - 25-11-2017

In occasione della “Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne” in data 25 Novembre 2017, la Scuola Bat Quai ha organizzato un Workshop di Autodifesa Gratuito. 

Nella prima parte della lezione, il M° Emanuele Gerardi ha spiegato come gestire una situazione di pericolo, trasmettendo consigli tattico-strategici utili prevenire tali situazioni. Nella seconda parte il Maestro ha trasmesso alcune tecniche di base, sia si attacco che di difesa, che le partecipanti hanno avuto modo di sperimentare con le compagne e sui colpitori.

Infine, con la collaborazione di Nicholas Meagher, esperto di Parkour e membro storico dei MilanMonkeys,  si è affrontato un tema molto importante che spesso viene sottovalutato in questo genere di corsi, ovvero “la fuga“. 

Infatti, le partecipanti hanno potuto apprendere alcuni movimenti tipici nel Parkour che in un contesto di Autodifesa  sono molto utili durante la fuga al fine di superare eventuali ostacoli urbani e non. Ottima la riuscita dell’evento, grazie anche alla fusione delle due competenze, Arti Marziali e Parkour .

 #25novembre  #difesapersonale  #kungfu  #Parkour

Le Forme – Quyền

LE FORME - (QUYỀN)

Con il termine Quyền, comunemente tradotto con “Forma”, si fa riferimento all’elemento principale per l’apprendimento di un’arte marziale tradizionale.

Infatti, attraverso l’esecuzione dei movimenti e delle tecniche che compongono le varie Forme, il praticante sviluppa forza, velocità, scioltezza, potenza nonché acquisisce una elevata capacità coordinativa. Inoltre il Quyền consente di interiorizzare gli automatismi e le tecniche tipiche dello stile a cui appartiene il Quyền stesso.

Si tratta sostanzialmente di uno strumento peculiare per l’allenamento individuale dell’arte marziale.

Nell programma tecnico della Scuola Bát Quái è previsto lo studio di diversi Quyền, Tradizionali e Moderni, derivanti dagli stili che compongono e caratterizzano la scuola.

Ogni Forma ha la sua peculiarità e va a sviluppare e migliorare uno o più aspetti inerenti al combattimento, quali ad esempio: I calci, gli spostamenti, le schivate, i contrattacchi ecc..

Differentemente dalle altre arti marziali, come ad esempio quelle giapponesi, il termine “Quyền” non ha lo stesso valore del termine “Kata

Si consideri che il termine giapponese “Kata“ () è traducibile come “forma, modello, esempio”. Infatti, lo scopo del Kata è quello di riprodurre alla perfezione il modello originale.

L’ideogramma che definisce il termine Kata esiste anche nella lingua vietnamita antica ma non corrisponde a Quyền, bensì si legge “ hình “.

L’ideogramma originale da cui deriva il termine Quyền è “拳”  (in cinese mandarino “Quan” e  in cinese cantonese “Kuen”. Tale ideogramma significa “pugno, pugilato”, ovvero serie di movimenti di combattimento.

Si tratta quindi di concetti completamente diversi. Mentre l’esecuzione del Kata è volta a riprodurre fedelmente il modello originale, la pratica del Quyền non è concentrata sulla riproduzione fedele della forma ma sul significato della singola tecnica e sull’interpretazione del Quyền stesso.

Tradizionalmente l’addestramento per mezzo delle Forme viene chiamato “Bài Quyền

  • Bài= Lezione 
  • Quyền= Pugilato, Quindi “Lezione di Pugilato”
 

Il “Bài Quyền” è ben più che una serie di movimenti concatenati: l’allievo deve coglierne i movimenti, le tecniche e la loro essenza.

L’ imitazione della tecnica esattamente identica a quella illustrata dal proprio Maestro non è un criterio prioritario.

Ecco un esempio di  Quyền Tradizionale Vietnamita:   
Hùng kê quyền (Il gallo Combattente)

Leggenda di Phục Hy – Fu Xi

Leggenda di Phục Hy (Fu Xi)

Phục Hy (in cinese Fu Xi) fu uno dei tre mitici sovrani detti I Tre Augusti, vissuto, secondo la tradizione, tra il 2952 e il 2836 a.C. Si narra che la madre di Phục Hy rimase incinta del sovrano calpestando semplicemente una gigantesca ombra in una nascosta palude.

Si tramanda che avesse quattro occhi e una coda di serpente; veniva rappresentato sempre allacciato, tramite la coda, alla sorella Nüwa , che prese in sposa, lei con un compasso, lui con una squadra in mano; i due strumenti indicano che i due sovrani inventarono norme, regole, standard.

Il re dietro questo aspetto mostruoso nascondeva però poteri sovrannaturali e spiccate doti creative.

Phục Hy, è considerato il primo eroe civilizzatore cinese, in quanto a lui vengono attribuite l’invenzione del sistema divinatorio Kinh Dịch (I Ching), della metallurgia, della scrittura, del calendario, oltre ad essere stato anche l’iniziatore di varie attività umane, tra cui l’allevamento degli animali, la pesca, la musica.

Viene ricordato anche per il suo celebre diagramma, detto Diagramma di Phục Hy (Bát Quái)

Secondo la leggenda, oltre 4000 anni fa, Phục Hy vide emergere dalle acque del fiume Lo una tartaruga che recava sul guscio nove simboli formati da una serie di punti disposti in un quadrato.

 

Egli scoprì che questa griglia di nove settori aveva una corrispondenza con gli otto trigrammi del Bát Quái(Ba Gua): gli otto settori dell’ottagono più il centro.

Questi segni corrispondevano a nove numeri ordinati in modo che sommati in linea orizzontale, in verticale o in diagonale, il risultato dava sempre il numero 15, che sono il numero di giorni che la luna impiega per passare dalla fase vecchia a quella nuova.

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