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Esami Bambini 2018

ESAMI BAMBINI | 2018

Nei giorni 26 Maggio e 9 Giugno 2018 si sono svolti gli esami per il passaggio di grado degli allievi più giovani della nostra Scuola.

Nonostante la tensione e l’emozione tutti i nostri Giovani Draghi hanno superato la prova egregiamente, dal più piccolo come Riccardo di 5 anni ,al più grande come Giuseppe di 14 anni. Tutti hanno ricevuto il loro meritato CAP(striscetta)Verde.

Nella Scuola Bat Quai i gradi dei praticanti sotto i 14 anni sono di colore verde. Questo colore, secondo la teoria dei 5 Elementi, è il colore legato all’elemento Legno e rappresenta la Nascita. In questa prima fase, il giovane praticante apprende e sviluppa le fondamenta del Kung Fu, essenziali per poter proseguire l’apprendimento nei livelli successivi.

Secondo la teoria dei 5 elementi, nel ciclo di creazione, il Legno genera il Fuoco. Infatti, al termine del percorso con gradi Verdi il praticante dovrà intraprendere un nuovo percorso, caratterizzato da gradi di colore Rosso. Questo colore, legato all’elemento Fuoco, rappresenta la Crescita.

Armi Tradizionali – BINH KHÍ | Kung Fu Milano

BINH KHÍ

LE ARMI TRADIZIONALI

In ogni scuola di  Kung Fu  è contemplato lo studio delle armi tradizionali. In lingua vietnamita può essere chiamato Binh Khí, Vũ Khí o Cổ Võ Đạo.

Nella Scuola Bat Quai l’allenamento alle armi tradizionali ha un programma specifico e parallelo allo studio del combattimento a mani nude.

Per intraprendere  tale studio  l’allievo dovrà prima padroneggiare i fondamentali del Kung Fu a mano nuda (tecniche di base, posture e spostamenti), successivamente potrà essere avviato alla pratica delle armi di base:  “Đoản  Côn” (Bastone Corto), e “Côn” (Bastone Lungo).

Inizialmente l’allievo si impegnerà ad apprendere i maneggi e i primi movimenti di base, attraverso i quali dovrà acquisire padronanza con l’arma di base. Questo è possibile solamente attraverso un allenamento costante basato sulla ripetizione continua dei movimenti.  In uno secondo momento l’allievo apprenderà le forme (Quyen) ed infine  le applicazioni in combattimento.

In funzione del livello raggiunto attraverso lo studio delle armi di base, considerate propedeutiche, l’allievo viene successivamente introdotto allo studio delle armi snodate, come il “Côn Nhị Khúc” (meglio conosciuto con il nome giapponese Nunchaku) o la Catena a 9 pezzi “Nhuyễn Tiên” oppure  alle armi da taglio come il “Đao (sciabola Viet), la “kiếm” (spada), ​​la “Thương​” (Lancia), la “Đ​ại Đ​ao” (Alabarda)​, ecc…

Nella tradizione del Kung Fu Sino-Vietnamita esiste una molteplicità di armi. Alcune hanno origine da attrezzi contadini che venivano utilizzati nei campi. Ad esempio il “Côn” serviva per trasportare i secchi d’acqua mentre il “Côn Nhị Khúc” era utilizzato per battere il riso. Altre armi hanno invece una chiara provenienza nobiliare o militare come ad esempio la Sciabola(Đao), la Spada(Kiếm) l’Alabarda(Đ​ại Đ​ao), la Lancia(Thương) ecc… Inoltre, esiste anche una categoria di armi derivate da oggetti di uso comune che i Maestri del passato trasformarono in pericolose armi di difesa come il Ventaglio, l’Ombrello, il Bastone da Passeggio,  ecc..

CÔN NHỊ KHÚC (nunchaku)
Forma eseguita dal Maestro Emanuele Gerardi (Milano – 2008)

Regolamento – Kung Fu Milano

REGOLAMENTO

Durante il corso, l’allievo si impegna a rispettare le seguenti regole:

  • L’allenamento può avere luogo solo in presenza del Maestro o di un assistente autorizzato.
  • Rispettare la pulizia dei locali usati e le attrezzature a disposizione.
  • Rispettare il divieto formale di fumare nell’ambiente e nel locale d’allenamento soprattutto se si indossa il VO PHUC (Divisa)
  • Il VO PHUC (Divisa) deve essere sempre in ordine, pulito e non dovrà avere cattivo odore.
  • Sul VO PHUC dovrà essere sempre presente lo stemma della scuola Bat Quai cucito all’altezza del cuore
  • Entrare nel locale d’allenamento con mani e piedi puliti. le unghie delle mani e dei piedi saranno tagliate con cura.
  • Togliere ogni oggetto che rischia di provocare ferite a se stessi e ai compagni: anelli, orologi, collane, braccialetti, piercing…
  • Rispettare gli orari dei corsi, e in caso di ritardo aspettare al bordo del locale l’autorizzazione del Maestro per entrare.
  • Eseguire il saluto entrando e uscendo dal Vo Duong.
  • Osservare silenzio assoluto durante l’allenamento (spegnere il cellulare, salvo casi eccezionali da segnalare al Maestro prima della lezione).
  • Segnalare al Maestro, le difficoltà fisiche o le ferite prima di ogni allenamento.
  • Legare sempre i capelli nel caso siano eccessivamente lunghi.
  • Avere una postura corretta in piedi o seduti (gambe incrociate o seduti sui talloni).
  • La cintura va indossata solamente all’interno del Vo Duong (Sala d’allenamento)
  • Per riannodare la propria cintura nel locale d’allenamento, mettersi in posizione Quy Tan “ginocchio a terra”
  • Durante il corso, non lasciare il locale d’allenamento per nessun motivo (neanche per dissetarsi o altro) senza l’autorizzazione dell’Maestro.
  • Solo il Maestro o un assistente autorizzato ha il compito di insegnare la tecnica agli allievi.
  • Durante la lezione e vietato consumare cibi e bevande.

I Rapporti tra i Praticanti

Tra i praticanti i rapporti devono essere di cortesia e di rispetto. La gerarchia tecnica predomina su ogni distinzione di ordine sociale o fisico. Il debuttante deve imparare tutto dal suo superiore e considerarlo di conseguenza. Il posto occupato dal praticante, al momento del saluto collettivo, ha un’importanza molto particolare, i praticanti si posizioneranno di fronte al Maestro, il grado più alto sarà posizionato alla sinistra del Maestro e a scalare in ordine di grado si posizioneranno gli altri. In ogni caso, il praticante esprime la propria riconoscenza verso il suo compagno:

  • Salutandolo prima e dopo un esercizio o allenamento in coppia.
  • Adattandosi al ritmo del compagno se meno esperto.
  • Aiutandolo in caso di difficoltà

I Rapporti tra Maestro e Allievo

La consuetudine insegna ad ognuno a trovare il proprio posto, a porsi di fronte agli allievi e anche di fronte al Maestro. Nel locale di allenamento, la persona con cui conversavamo famigliarmente qualche minuto prima, diventa l’insegnante che sta per guidarci nelle progressioni. Se non deve apparire come una istanza superiore, inaccessibile, censoria e repressiva, non può neanche lasciar sviluppare un’atmosfera di famigliarità. L’attuazione istantanea dei consigli dati, il silenzio osservato al momento delle spiegazioni, il saluto che precede e segue ogni intervento dell’insegnante, sono testimonianze di riconoscenza verso colui che ci dedica del tempo per insegnare l’Arte Marziale. Il debuttante terrà a mente che l’insegnante è prima di tutto un praticante che prosegue il proprio allenamento, che conosce le proprie lacune e le colma attraverso una pratica regolare. Il rispetto della forma impone al praticante un’attenzione sostenuta e sviluppa la vigilanza, la disponibilità fisica e mentale. La forma varia da metodo a metodo, ma i principi che la reggono sono immutabili.

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